L’autolesionismo dell’uomo: una valutazione dei rischi ambientali
1. Scopo
Questa pagina intende considerare l’uomo stesso come fattore ambientale, ovvero come causa, soggetto interessato e autorità decisionale allo stesso tempo.
Essa dimostra che la maggiore minaccia per l’ambiente non risiede nelle singole sostanze o tecnologie, ma in un sistema basato su concetti errati di libertà, mancanza di istruzione e responsabilità insufficiente.
L’obiettivo è quello di creare la consapevolezza che una vera protezione dell’ambiente funziona solo se assume una funzione di guida nella società, ovvero se è al di sopra di tutti i settori e non accanto ad essi.
2. Ambito di applicazione
Questa valutazione riguarda tutti gli ambiti della vita e dell’economia:
industria, politica, scienza, istruzione, consumi e cultura.
Essa funge da base per una correzione sistemica delle nostre azioni, in particolare laddove la “libertà” viene praticata senza responsabilità.
3. Terminologia
- Libertà: capacità di agire nella consapevolezza delle conseguenze.
- Rischio ambientale sistemico: rischi che non derivano da azioni individuali, ma da strutture collettive.
- Funzione di staff ambientale: principio organizzativo in cui la tutela dell’ambiente ha un potere decisionale superiore.
- Libertà pericolosa: libertà che mette a rischio la sopravvivenza o i mezzi di sussistenza.
4. Competenza
La responsabilità ricade su ogni singolo individuo, nel campo dell’istruzione, della ricerca, dell’economia e della politica.
Il coordinamento e il controllo devono essere effettuati attraverso competenze ambientali istituzionalizzate, paragonabili alla revisione interna o alla sicurezza sul lavoro:
- A livello aziendale: responsabili ambientali con funzioni di staff.
- A livello statale: ministeri dell’ambiente con diritto di veto sulle decisioni rilevanti dal punto di vista ambientale.
- A livello sociale: istituti di formazione con l’obbligo di trasmettere conoscenze sui sistemi ecologici.
5. Descrizione
La nostra democrazia occidentale si trova in una situazione difficile:
essa garantisce libertà che, senza consapevolezza e responsabilità, portano all’autodistruzione.
Esempi:
- Produzione e utilizzo di idrocarburi altamente fluorurati nonostante la loro nota persistenza.
- Autorizzazione all’uso di antibiotici e disinfettanti come erbicidi.
- Coloranti cancerogeni nei farmaci.
- Aumento dei consumi come indicatore di benessere.
- Incentivi di mercato a breve termine che favoriscono danni a lungo termine.
Il sistema premia l’innovazione, la crescita e la velocità, non la sostenibilità, la cautela o la responsabilità.
L’istruzione insegna la conoscenza, ma difficilmente la saggezza.
La libertà viene confusa con l’assenza di limiti.
Si crea così una perdita collettiva di contatto con la realtà, in cui persino chimici, ingegneri e politici prendono decisioni di cui conoscono le conseguenze distruttive, ma che sistematicamente ignorano.
6. Documenti applicabili
- Regolamento EMAS (in particolare requisiti per i sistemi di gestione ambientale)
- Dichiarazione di Rio sull’ambiente e lo sviluppo (1992)
- Obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite (SDG 12, 13, 16)
- Pagine del portale dedicate a formazione, responsabilità, comunicazione ed errori di sistema
7. Documentazione
La valutazione dei rischi ambientali per l’uomo costituisce la base per i capitoli successivi:
- “Libertà pericolose”
- “L’istruzione come fattore di sopravvivenza”
- “Etica nella scienza e nella tecnologia”
- “Dalla crescita alla saggezza”
Queste pagine hanno lo scopo di fornire un quadro completo dei rischi sistemici per l’ambiente e di indicare le modalità per eliminarli.
8. Sterzo
In futuro tutte le misure, le decisioni e le innovazioni dovranno rispondere alla domanda:
“Questo contribuisce alla conservazione delle risorse naturali o le mette in pericolo?”
Se esiste anche solo una probabilità che si verifichi la seconda ipotesi, si applica il principio di precauzione.
La tutela dell’ambiente non è un aspetto secondario dell’economia, ma il principio guida fondamentale.
9. Allegati (esempi di libertà pericolose)
- Produzione di sostanze tossiche persistenti (ad es. PFAS)
- Commercializzazione di tecnologie psicologicamente manipolative
- Consumo di suolo dovuto a consumi irriflessivi
- Sistema educativo privo di radici ecologiche
- Mancanza di responsabilità per i danni ecologici conseguenti

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| Datum: | 10.11.2025 | 10.11.2025 | 10.11.2025 | 10.11.2025 |
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